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Il web è mobile, gli utenti lo sanno, devono capirlo anche le aziende

utenti web mobile

Netbiscuits ha realizzato un report e una relativa infografica sul comportamento degli utenti su mobile. Avere un sito mobile friendly, che sia cioè navigabile da smartphone e tablet, è ormai diventato un must se si vuole avere un vero riscontro dalla propria strategia di web marketing. Internet, ormai, è mobile, sempre di più sono gli utenti che navigano da questi dispositivi, a volte anche utilizzandone più insieme (multi-screen). Alla luce di ciò appare chiaro che un’attività commerciale, un’azienda, un brand devono essere rintracciabili anche in mobilità.

Lo studio di Netbiscuits prova tutte queste ipotesi. Sono state intervistate più di 5000 persone, di 10 nazionalità diverse, e i risultati più salienti sono:

  • Il 76% degli utenti abbandona un sito se non è ottimizzato per la visualizzazione da mobile
  • Più del 30% decide di non navigare minimamente un sito non ottimizzato, preferendo quello del concorrente che ha invece il sito che si vede da smartphone e tablet
  • Il 90% degli intervistati usa smartphone e tablet per effettuare ricerche
  • Il 22,9% degli intervistati  passa almeno 5 minuti al giorno a fare attività di home banking da mobile
  • Il 95% dei consumatori è soddisfatto dell’utilizzo di internet da mobile.

 

The mobile web is one of the biggest disruptive technologies we have ever seen. The phenomenal uptake of its usage, alongside rumored customer dissatisfaction with the quality of experience has been the main motivation for us to undertake this research.

L’uso del web da mobile è una delle tecnologie più dirompenti che abbiamo mai visto. La diffusione del fenomeno, e l’insoddisfazione degli utenti riguardo alla qualità della loro esperienza, sono state le principali motivazioni che ci hanno spinto a compiere questo studio.

Per scaricare il report e l’infografica gratuitamente (lasciando i dati) clicca qui

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Relazione 2013 AGCom: Internet è l’unico a crescere

Relazione AGCom 2013

Ieri l’AGCom ha presentato la Relazione annuale 2013 che presenta lo stato della comunicazione in Italia, compreso, quindi, Internet. Fra i tanti dati uno salta subito all’occhio: 4 ore e 30 minuti al giorno di contenuti digitali consumati ogni giorno.

L’intero mercato delle comunicazioni ha ricavi di 61 miliardi di euro, di questi il 62% è delle telecomunicazioni, seguito da 10 miliardi di radio e tv, 8 miliardi dei servizi postali e 5 miliardi dell’editoria. Rispetto al 2011 c’è stato un calo di 4 miliardi, ma internet continua a rimanere in forma, è infatti l’unico settore in crescita, passato da  1,4 a 1,5 miliardi di euro.

Per ciò che riguarda il mobile, anche qui ci sono dei cambiamenti. Il traffico voce da mobile cresce di ben 8 miliardi di minuti rispetto al 2011, arrivando a 144,2 miliardi di minuti totali nell’ultimo anno. Aumento anche il traffico dati, le sim in circolazione in Italia sono 32.5 milioni  le chiavette sono passate da 6.9 a 8.6 milioni solo nei primi tre mesi del 2013.

Se i dati finora circolati non fossero sufficienti, i dati di AGCom dovrebbero bastare per convincere chi non ha ancora intrapreso la strada del web e del mobile a cambiare idea. È questo il presente e sicuramente il futuro della comunicazione e della pubblicità. Alla base di ciò c’è avere un sito internet, ma non basta più, deve essere visibile da mobile, deve avere delle connessioni social. Essere su internet oggi è senz’altro più complesso rispetto a qualche anno fa, ma porta risultati certi se guidato e programmato in maniera corretta.

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Likealyzer, il tool per il successo dei tuoi social network

analisi fan page facebook

Quando si parla di strategie di social media marketing molto spesso la maggiore difficoltà è far comprendere l’importanza di questo investimento. Il motivo è che difficilmente si può avere un calcolo esatto del ROI (Return of Investiment). Questo è il problema della maggior parte delle attività promozionali. Molte di esse portano benefici secondari (non monetari), ma ugualmente importanti. Ad esempio, già accrescere la brand awarness, ovvero la conoscenza del marchio, è un ottimo risultato.
L’apertura di una fan page Facebook porta con sè ripensamenti, difficoltà, titubanze: ma cosa ci faccio con tutti quei like? È una bella domanda, a cui è anche difficile rispondere. Con i like, fattivamente, non ci si fa molto: non ci si aggiornano le forniture, non ci si pagano i dipendenti, non ci si pagano le bollette. I like però rappresentano i tuoi clienti e rappresentano il sentimento che provano per te. Gli piaci e devi dare loro un motivo per continuare ad amarti e seguirti. Oggi non essere su Facebook è già un buon motivo per perdere clientela, specialmente quella più giovane che è ormai abituata a interagire con i brand attraverso status, tag e citazioni. Il rapporto non è più quello di una volta, oggi la richiesta è di personalizzazione e umanizzazione. Attraverso la fan page parlerai a tuoi clienti, li guiderai nelle loro scelte, mostrerai i tuoi prodotti e darai loro contenuti interessanti, divertenti, originali…contenuti che possono essere condivisi e apprezzati.

Una volta fatto ciò, e non è per niente facile, si può analizzare il successo di una fan page e per fortuna esistono strumenti come LikeAlyzer che ti permettono di farlo con una certa semplicità. Ti basta andare sul sito e banalmente inserire la URL della tua fan page per ottenere una serie di dati molto interessanti, sia sul successo del tuo brand sul social network, sia sulle cose da cambiare per migliorare ancora.

Un esempio di raccomandazioni che si possono ricevere:

  • Scrivi post più corti
  • Usa un numero maggiore di call to action (Clicca mi piace sulla nostra fan page)
  • Fai più domande ai tuoi fan
  • Incoraggia i tuoi fan a porre delle domande
  • Pubblica più foto

Dall’analisi emerge anche un punteggio (LikeScore) che va da 1 a 100 e che è calcolato dividendo il numero di like per il numero di persone che ne parlano.

Un’altra sezione interessante è quella dedicata alle statistiche, che si possono individuare per argomento e per Paese. Per ognuna si possono poi vedere le rispettive classifiche in base a:

  • Recent analysis
  • LikeRank
  • Likes
  • PTAT
  • Checkins

Se vuoi provare anche tu clicca su likealyzer.com e non dimenticare di mettere un like alla nostra fan page.

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Keyword Planner, il nuovo strumento di Google AdWords

AdWords Keyword Planner

Google annuncia ufficialmente una nuova funzione per il suo Google AdWords. Si tratta del Keyword Planner, che unisce le peculiarità del Keyword Tool alle stime sul traffico, in maniera da fornire una panoramica completa ed esaustiva all’inserzionista che sta impostando una nuova campagna o che sta modificando una già esistente, per migliorarne le prestazioni.

I vantaggi del Keyword Planner

Con il keyword Planner è possibile creare campagne AdWords più performanti oppure perfezionare una campagna già esistente poiché consente di:

  • trovare una serie di parole chiave (esattamente come il keyword Tool), ma anche di combinare due o più elenchi di parole chiave per generarne altre nuove. Inoltre è possibile geolocalizzare le parole, specificando regioni e città.
  • Visualizzare le statistiche relative alle singole parole chiave, ad esempio i clic stimati, e avere un’idea più chiara su quali offerte e budget impostare.

Ricerca delle parole chiave

Per cercare nuove parole chiave il Keyword Tool può essere usato in tre modalità:

  • Ricerca per idee: consigliata per trovare nuove parole chiave sia per una campagna esistente che per una nuova. Ad esempio si possono trovare parole chiave più specifiche (long tail) che però possono generare conversioni. Le parole chiave così definite possono essere aggiunta alla bozza di piano carrello degli acquisti.
  • Immettere parole chiave: si possono aggiungere le parole chiave direttamente da un file CSV, per ottenere informazioni maggiori come statistiche sul volume di ricerca o una stima dei click.
  • Moltiplicare le parole chiave: si possono combinare due o più elenchi di parole chiave, per crearne uno inedito e del quale si possono poi visualizzare statistiche storiche e/o stime del traffico.

Stima del traffico

Con questa funzione è possibile farsi un’idea del rendimento delle parole chiave, in maniera da impostare e suddividere il budget. La stima del traffico può essere applicata a un piano, a un elenco di parole chiave, a parole chiave moltiplicate o a elenchi che sono stati caricati da CSV.

Le informazioni che si ottengono con le stime di traffico riguardano:

  • Clic: numero di click che si possono ottenere ogni giorno
  • Impressione (Impr.): frequenza con cui l’annuncio viene pubblicato ogni giorno.
  • Posizione media (Posiz. media): la posizione media con cui l’annuncio appare nella SERP. Tra 1 e 8 riguarda gli annunci presenti nella prima pagina, tra 9 e 16 quelli della seconda pagina e così via.
  • Costo: importo medio quotidiano per la parola chiave.
  • Percentuale di clic (CTR): rapporto tra il numero di clic e il numero di volte impression (in questo caso è la stima di tale valore).
  • Costo per clic medio (CPC medio): importo medio che potresti pagare per un clic.

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Estensione AdWords per le recensioni sui prodotti

AdWords recensioni

Arriverà una nuova funzionalità per gli inserzionisti AdWords che consentirà di aggiungere negli annunci le recensioni sul prodotto/servizio presenti su siti terzi. Per evitare l’abuso di questo strumento verranno applicate regole molto severe per la selezione delle fonti delle recensioni.

Lo strumento appare utile per dare risalto all’annuncio, ma anche per l’utente che potrà avere un’anteprima sulla qualità del prodotto che sta andando a  visionare. L’estensione al momento è ancora in fase beta, ma sembra essere stata accolta favorevolmente dagli inserzionisti. Per fare un test bisogna richiedere la sua attivazione a un commerciale Google AdWords e avere l’account in lingua inglese.

L’annuncio appare così come si vede in figura, sarà quindi possibile scegliere di far apparire una parte di recensione oppure un sunto di tutte quelle ricevute

AdWords review

 

I requisiti richiesti per utilizzare l’estensione sono:

  • Le recensioni devono provenire da una fonte autorevole, che rispetti le norme di Google AdWords. Le fonti verranno analizzate e approvate sia da un algoritmo che da persone fisiche, per evitare truffe ai danni degli utenti finali.
  • Essere in possesso dell’autorizzazione della fonte per pubblicare le recensioni
  • Si hanno a disposizione 67 caratteri per le recensioni, che devono comprendere sia il link alla fonte delle recensioni (i click non comporteranno costi per l’inserzionista) che il testo della recensione, così come descritto poche righe fa.

Fonte (in inglese): Blog AdWords

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YouTube apre il programma non profit anche in Italia

YouTube non profit

YouTube ha annunciato pochi giorni fa l’apertura del programma non profit, YouTube for Good, anche in Italia. Il programma è nato per aiutare le organizzazioni non profit e ONG nella promozione delle loro iniziative e nella raccolta fondi utilizzando i video. Questi ultimi, infatti, sono fra gli strumenti di marketing più utilizzati e di maggior successo. Consentono di raggiungere un ampio pubblico, coinvolgono maggiormente gli utenti, sono virali e condivisibili su una gran varietà di piattaforme, altri social network come anche blog e siti web.

La piattaforma di YouTube per il non profit offre delle features aggiuntive rispetto al classico canale a cui hanno accesso gli utenti o le aziende:

  • Pulsante per le donazioni: per ora è attivo solo in USA e UK, consiste nella presenza di un bottone Donate posizionato sotto al video, attraverso cui gli utenti possono effettuare direttamente una donazione.
  • Streaming in diretta: le organizzazioni non profit hanno la possibilità di mandare in liv streaming eventi e conferenze, per presentare le loro attviità e rendere più partecipe il pubblico che li segue.
  • Call to action: al termine di ogni video si possono invitare gli utenti a visitare il sito, a effettuare una donazione o anche a condividere il video per aumentarne la diffusione e quindi il successo.
  • Annotazioni: le annotazioni per i video delle organizzazioni non profit, oltre a contenere le classiche informazioni aggiuntive, possono anche contenere un link per mandare al sito o alla pagina di donazione.
  • Forum: per chi aderisce al programma c’è a disposizione un forum, dove è possibile confrontarsi con altre organizzazioni aderenti o chiedere consigli a esperti del settore per migliorare la propria strategia di fundraising.

YouTube ha creato anche un playbook ad hoc, in lingua inglese e formato pdf, per aiutare nella creazione della causa e nella promozione della stessa. Nel playbook vengono anche riportati i dati che riguardano l’utilizzo a la diffusione del non profit su YouTube e c’è da dire che sono abbastanza impressionanti:

  • Su YouTube la categoria che cresce più in fretta è quella del non profit
  • Una persona ogni due sul pianeta visualizza un video di un’organizzazione non profit (4 miliardi di visualizzazioni)
  • Il programma YouTube for Good raccoglie più di 17.000 organizzazioni
  • 271 partner non profit hanno raggiunto più di un milione di visualizzazioni
  • 31 partner non profit hanno raggiunto oltre 10 milioni di visite.

Di seguito pubblichiamo il video di presentazione di YouTube for Good

Link alla pagina ufficiale su YouTube